Feiea Coronaproof IC Survey

L'Impatto della Pandemia sulla Comunicazione interna in Europa 


un sondaggio realizzato dalla federazione delle associazioni della comunicazione d'impresa in europa conferma la grande capacita' di adattamento della comunicazione interna al contesto pandemico e il suo ruolo vincente
di connettore tra  macro contesto, impresa e singoli individui

 

di Massimo Greggia - Vice President Feiea e Consigliere Ascai

Si è concluso a marzo il ciclo di tre webinar promosso da FEIEA, la Federazione delle associazioni europee di comunicazione d’impresa, in collaborazione con ASCAI e incentrato sull’impatto della pandemia sulla comunicazione interna e sulle risposte che questa ha saputo dare a supporto delle attività d’impresa.
Oltre a fare il punto su tre elementi emersi con forza durante il periodo di maggior crisi pandemica (benessere delle persone, lato oscuro della digitalizzazione e importanza della leadership), gli incontri hanno costituito l’occasione sviluppare alcuni aspetti evidenziati da un sondaggio condotto da FEIEA alla fine del 2020.

Un supporto imprescindibile per l'impresa
Diversi e interessanti gli spunti emersi, alcuni peraltro già evidenziati dalla Ricerca Ascai Censis di settembre 2020. Innanzitutto, l’accresciuta rilevanza della comunicazione interna che per l’80% degli intervistati ha costituito un supporto fondamentale per lo svolgimento dell’attività dell’azienda e oggi viene ritenuta dai responsabili di business un supporto imprescindibile per un’efficace gestione d’impresa.
Due le chiavi interpretative di questo apprezzamento: in primis  la grande capacità che la comunicazione interna ha dimostrato nel sapersi adattare con flessibilità e rapidità in un contesto spesso indefinito e in continua evoluzione; parallelamente la capacità di essere uno strumento cruciale per la comprensione di quanto stava avvenendo ma anche, e soprattutto, lo strumento per mettere in connessione il macro contesto con i “pezzi”  dell’impresa e con i singoli individui in un momento di grande dispersione.
Questo ruolo di “connettore” esercitato dalla comunicazione interna, peraltro, si è rivelato tanto più cruciale ed apprezzato quanto maggiore utilizzo è stato fatto della fondamentale leva dell’ascolto. È in questi casi, infatti, che secondo gli intervistati è stata meno avvertita la separazione fisica, conseguenza delle misure pandemiche, generando un maggior coinvolgimento delle persone e, nel contempo, rassicurandole circa la continuazione della (quasi) normale attività.

La corsa al digitale e il sostegno alla leadership
Per quanto attiene gli strumenti ed iniziative, se la pandemia ha comportato una ridefinizione del peso dei canali utilizzati all’interno del “kit”, al contempo questo si è dimostrato già completo ed attrezzato considerando che in 9 casi su 10 non si è dovuto ricorrere a nuovi elementi. Semmai, ed è oggetto di riflessione circa le sfide future, la velocità impressa alla transizione verso il digitale ha mostrato come l’importanza sia non già l’adozione di questo o quello strumento ma sulla capacità di gestirne la rapida implementazione.
In ultimo, l’improvvisa assenza de visu della leadership (pre-pandemia quasi un quinto della comunicazione passava per il canale face-to-face con i manager) ha obbligato comunicatrici e comunicatori a supplire a tale mancanza favorendo una modalità alternativa per compensare la perdita di empatia propria della comunicazione di prossimità. Un obiettivo raggiunto anche grazie all’utilizzo di piattaforme social (non necessariamente interne) direttamente da parte della leadership aziendale per continuare a essere connessi con le persone. Una modalità questa arrivata a coprire il 18% dell’attività complessiva della comunicazione interna.

Le prossime sfide dei comunicatori
Guardando alle sfide future, due le priorità su cui focalizzarsi: l’accelerazione della transizione digitale combinata con il bisogno di una comunicazione più empatica ed attenta alle persone; l’accresciuta importanza della comunicazione interna che ha dimostrato la sua capacità di essere un valido strumento di sviluppo strategico per la gestione del business.
Per svolgere al meglio il proprio ruolo, professioniste e professionisti della comunicazione dovranno ulteriormente sviluppare competenze che sicuramente già possiedono ma che saranno sempre più importanti, date le priorità: flessibilità e adattabilità a situazioni in costante cambiamento; capacità di ascolto ed interpretazione in ottica di supporto ai business leader; capacità di coniugare competenze digitali ed empatia per i bisogni delle persone in un contesto, anche fisico, diverso da quanto abitualmente sperimentato fino all’altro ieri.

FEIEA, insieme alle associazioni europee fra cui ASCAI, lancerà a giugno un altro ciclo di webinar per approfondire alcuni degli aspetti emersi dal sondaggio, particolarmente in relazione alle sfide future.